È
proprio vero che le cose accadono quando meno te l'aspetti. O quando
non ci pensi più.
A
me è successo per caso.
C'era
una festa quel fine settimana. Era un week-end come tanti, niente di
speciale, ma io avevo deciso di andarci a quella festa.
Sapevo
con certezza di non conoscere nessuno dei presenti: la festa non era
del genere che i miei conoscenti avrebbero definito gradevole.
Tutt'altro. La cosa mi rendeva eccitata oltremodo: avrei potuto
incontrare gente nuova e fare nuove amicizie, lontano da tutte le
persone che mi avevano circondato fino ad allora.
Mi
vestii casual, ero a conoscenza del fatto che sarebbe stato tutto
molto informale, solo ragazzi che si divertono. Ma non rinunciai al
trucco, quello lo giudicavo davvero indispensabile.
Parcheggiai
a un centinaio di metri dal luogo di ritrovo, in uno sterrato fangoso
per via delle piogge di quegli ultimi giorni, accanto a una decina di
altre auto, sicuramente tutte di persone che avevano la mia stessa
meta. Camminai più che altro al buio fino a una zona illuminata
dalla fioca luce di un lampione lontano. Mi strinsi nel mio giubbotto
scuro per proteggermi dal vento gelido della sera. C'era ancora aria
di pioggia.
Arrivai
a destinazione e mi addentrai nella mischia: giovani di tutte le età
si muovevano da una parte all'altra, occupando tutto lo spazio
disponibile, e ogni tanto si fermavano a conversare con qualcuno. Non
conoscevo davvero nessuno.
Mi
fermai un istante a valutare ciò che mi conveniva fare e decisi di
sedermi un attimo a ridosso di una parete per guardarmi intorno.
Quando rialzai lo sguardo vidi un ragazzo che mi osservava.