giovedì 29 novembre 2012

Essere se stessi non paga. E fa soffrire.
Ma dover essere ciò che non siamo è una bruciante sconfitta.
Odio indossare una maschera e non lo faccio mai se non quando non posso davvero farne a meno. E pesa, così tanto che ogni tanto tende a calare un pò e allora il mio aspetto riemerge.
Piacerò meno agli altri ma io mi sento più bella.

mercoledì 28 novembre 2012

Ti aspetto

Ti ho aspettato un mattino
col sole nascosto
la nebbia avvolgente.

Ti ho aspettato il pomeriggio
il vento era freddo
il soffio pungente.

Ti ho aspettato la sera
la speranza ormai infranta
sotto la fioca luna.

Ti aspetto di notte
quando tutto ormai dorme
quando vorrei mi pensassi.

Ti aspetto a ogni ora
ogni istante ogni giorno.

domenica 25 novembre 2012

C'è un filo che ci unisce
Che sottile va
Da me a te
Che lega stretto il cuore
Che non riesco a slegare
Taglia la carne
Provoca ferite e cicatrici
E riesce a dare calore
A volte

mercoledì 14 novembre 2012

Vorrei...
Svegliarmi di schiena, con le tue dita leggere e gentili che sfiorano quel pezzo di pelle che resta scoperto.
Voltarmi piano e vederti di fianco, appoggiato sul gomito, mentre mi guardi con occhi ridenti e in bocca un ''Buongiorno''.
Sentirei la tua mano posarsi sul ventre e poi scendere giù fino al ginocchio per risalire e scostare col dito il leggero tessuto.
E io mi alzerei, in ginocchio sul letto, per liberarmi di ciò che mi cela alla tua vista, regalandoti tutto di me.
Ti vedrei attento, gli occhi aprirsi di più, la bocca schiudersi in un sospiro, mai pago della mia immagine.
Tu ti avvicineresti e mi attireresti a te per render concreto quel buongiorno; io ti donerei i miei baci.
Sarebbe così che vorrei ogni risveglio, sarebbe così che vorrei nascesse il sorriso.

venerdì 9 novembre 2012

Il difficile di quando si scrive non è tanto creare i personaggi, è riuscire a staccarsene!

mercoledì 7 novembre 2012

Quello giusto

È proprio vero che le cose accadono quando meno te l'aspetti. O quando non ci pensi più.
A me è successo per caso.
C'era una festa quel fine settimana. Era un week-end come tanti, niente di speciale, ma io avevo deciso di andarci a quella festa.
Sapevo con certezza di non conoscere nessuno dei presenti: la festa non era del genere che i miei conoscenti avrebbero definito gradevole. Tutt'altro. La cosa mi rendeva eccitata oltremodo: avrei potuto incontrare gente nuova e fare nuove amicizie, lontano da tutte le persone che mi avevano circondato fino ad allora.
Mi vestii casual, ero a conoscenza del fatto che sarebbe stato tutto molto informale, solo ragazzi che si divertono. Ma non rinunciai al trucco, quello lo giudicavo davvero indispensabile.
Parcheggiai a un centinaio di metri dal luogo di ritrovo, in uno sterrato fangoso per via delle piogge di quegli ultimi giorni, accanto a una decina di altre auto, sicuramente tutte di persone che avevano la mia stessa meta. Camminai più che altro al buio fino a una zona illuminata dalla fioca luce di un lampione lontano. Mi strinsi nel mio giubbotto scuro per proteggermi dal vento gelido della sera. C'era ancora aria di pioggia.
Arrivai a destinazione e mi addentrai nella mischia: giovani di tutte le età si muovevano da una parte all'altra, occupando tutto lo spazio disponibile, e ogni tanto si fermavano a conversare con qualcuno. Non conoscevo davvero nessuno.
Mi fermai un istante a valutare ciò che mi conveniva fare e decisi di sedermi un attimo a ridosso di una parete per guardarmi intorno. Quando rialzai lo sguardo vidi un ragazzo che mi osservava.

giovedì 1 novembre 2012

Come una tempesta ti abbatti su di me
Mi travolgi
Innondi l’anima mia
E come terra fertile
Mi offro al tuo amore
Ripongo in te tutto ciò che sono
Come un neonato di latte
Io mi cibo di te