Non c'è risposta
Mi butti giù
Di pancia
Non vuoi che guardi
Non vuoi che veda
Il viso
Le mani
La bocca
Non so il tuo nome
Come fantasma
Ti avventi su di me
Come spettro
Appari in un soffio
E con un sospiro te ne vai
Parole, Pensieri, Poesie, Racconti, Romanzi... Insomma, tutto ciò che mi passa per la testa...
domenica 27 ottobre 2013
martedì 22 ottobre 2013
Odio
Ti odio
perchè sparisci
sul più bello
nell'abbandono
vuoto che inghiotte
fumi
non guardi
non vedi
Ti odio
torni per scoparmi
appaghi il tuo languore
strapazzi la mia pelle
e il mio cuore
squarci il petto
Odio
urlare
dolore che contorce
le membra dilaniate
Ora con lei
tu
chiamo il suo nome
suo
mio solo un istante
perchè sparisci
sul più bello
nell'abbandono
vuoto che inghiotte
fumi
non guardi
non vedi
Ti odio
torni per scoparmi
appaghi il tuo languore
strapazzi la mia pelle
e il mio cuore
squarci il petto
Odio
urlare
dolore che contorce
le membra dilaniate
Ora con lei
tu
chiamo il suo nome
suo
mio solo un istante
venerdì 4 ottobre 2013
La ricerca della vera bellezza
Un tempo, tanto tempo fa, ero incuriosita dalle persone, soprattutto le ragazze, belle. Ogni volta che ne vedevo una passare, alta, ben vestita, coi capelli sciolti, sicura di se, non potevo fare a meno di chiedermi come si sentisse a mostrare al mondo il suo aspetto magnifico.
Allo stesso modo immaginavo come potesse essere sentirsi al centro dell'attenzione, ammirati e invidiati. Chissà com'era sentirsi dire da un ragazzo che eri bella.
Un giorno, mentre passeggiavo, anonima tra la gente, mi venne consegnato un volantino con la pubblicità di un centro benessere dove, a detta del foglio, saresti potuto rinascere a nuova vita in soli tre giorni di permanenza.
Al miracolo credevo poco, ma visto il costo modico del soggiorno decisi di prenotare per il fine settimana successivo: avevo un bisogno urgente di rilassarmi.
Giunsi davanti all'edificio con la mia macchinetta di seconda mano che sembrava non volesse saperne di raggiungere la mia meta e che, infatti, appena mi fermai esalò il suo ultimo respiro. Come avrei fatto a tornare indietro non lo sapevo, ma non me ne preoccupai più di tanto: solo guardare l'ingresso del centro mi faceva sentire in pace con me stessa e col mondo.
Varcai la soglia e venni accolta da una ragazza giovane e bellissima in camice bianco che mi condusse immediatamente nella stanza che mi era stata assegnata: con le pareti celesti e l'arredamento azzurro. Il mio colore preferito. Mi dissi che sicuramente era fatto apposta visto che l'azzurro, a quanto ricordavo, era il colore della tranquillità.
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