domenica 24 marzo 2013

La fine del mondo - quarta parte


Ho attraversato il paese con passo svelto. Ormai sembra tutto addormentato. Non il ronzio di una mosca, solamente quel fastidioso salmodiare proveniente dalla chiesa dove tutti i sopravvissuti sono riuniti per la loro preghiera di supplica.
Mi chiedo a cosa serva cercare di rimediare dopo che il latte è stato volontariamente versato. Ma forse fanno bene a cercare di ingraziarsi un qualche Dio.
Io la mia strada l’ho presa. Sicuro delle mie decisioni. E delle conseguenze.
Sono pronto al mio posto. Dal fianco della collina posso vedere l’intero villaggio. Le case di pietra e quelle più nuove di mattoni. La facciata della chiesa dipinta di un bianco immacolato.

sabato 16 marzo 2013

La fine del mondo - terza parte

I due vecchi hanno svuotato il bicchiere. Rubizzi e alticci, ridacchiano tra loro.
''Ragazzo'' mi chiamano.
Non sospettano più come la prima volta che mi hanno visto passare. Mi avvicino disinvolto.
''Non hai paura della fine del mondo tu?'' mi domanda uno die due.
''Non credo a queste cose'' affermo.
''I giovani d'oggi'' commenta quello, rivolgendosi all'altro che sogghigna mentre mi osserva.
''Portaci da bere, prima che giunga la nostra ora'' mi ordina il vecchio, mostrandomi la bocca sdentata.
Entro nel locale. Il proprietario, dietro al bancone, è completamente ubriaco. Farnetica a proposito delle ultime ore prima dell'apocalisse.
Lo ignoro e ordino del vino. Due bottiglie. Ne stappo una per portarla ai vecchi. Mi volto, faccio due passi. Ci ripenso e torno indietro. Ne offro anche all'uomo che intanto ha svuotato il suo bicchiere.

martedì 12 marzo 2013

La fine del mondo - seconda parte

Esco dalla casa. Passo svelto, mani in tasca. Il coltello, ripulito sulle lenzuola del letto, riposto vicino al mio cuore.
Raggiungo nuovamente il paese. I due vecchi dove li ho lasciati. I bicchieri un pò più vuoti.
Li saluto ancora e passo oltre.
Marina. Solo quel nome nella mia testa. Troppo tardi ormai. Per lei. E pure per me.
La decisione è stata presa, non si può più cambiare il mondo. È la sua fine.
Imbocco una stretta viuzza in salita. Le mani in tasca, i piedi come se andassero da soli verso quella casupola dipinta di un bianco sporco. La porta spalancata.
All'interno un lieve odore di incenso e buio. Conosco bene l'abitazione, non ho bisogno della luce per sapere dove andare.
Lei è lì, davanti a me. Prega con fervore, inginocchiata ai piedi di una piccola statua dell'Immacolata. Probabilmente chiede perdono per i suoi peccati. E di essere risparmiata. La prima richiesta potrebbe essere esaudita, non sono Dio per saperlo. Ma la seconda non lo sarà di certo.

sabato 9 marzo 2013

La fine del mondo - prima parte

21 dicembre 2012.
La fine del mondo.
Così da anni definiscono questa data. Spaventano la gente. Prendono in giro tutti.
Solo un evento mediatico.
Ma perchè non sfruttare questo momento a mio favore? L'hanno fatto in tanti. Perchè non dovrei farlo io?
Da giorni vedo creduloni che si aggirano per il paese a parlare solo dell'imminente morte. Alcuni hanno già preparato il viaggio verso uno di quei tre posti che si dice verranno risparmiati dall'acqua, dal fuoco o da chissà quale altra diavoleria.
Ho sorpreso alcuni adolescenti progettare di perdere la verginità la sera precedente. e altri, di poco più grandi, decidere di sposarsi da un giorno all'altro, solo per aver creduto ai discorsi bigotti di quel vecchio prete rimbambito.
Io sono dappertutto e da nessuna parte. Sono le orecchie di un muro fatiscente e il bicchiere sul tavolino del bar.
So tutto di tutti.