Nebbia

Eccola
Nebbia fitta che scende
Si posa
E avvolge
Impregna d'odore
Le mani, i capelli, le spalle
Nasconde
Dubbiosa s'insinua
Ti prende e depista
Stringe la gola 
Soffoca ogni speranza
E sparisce
Lasciandoti solo

Inciamperò al suolo
quando le forze se ne andranno
quando anche il tuo volto sbiadirà nel bianco oblio
quando io non avrò più un io
quando il bastone del mio viaggio sarà spezzato
e pochi passi ancora avranno i miei piedi

Galeotto il libro

Ho incontrato il mio angelo
come dentro a un libro.
E galeotto fu il libro
che con un soffio di vento
ti portò da me.

Bellissima illusione
Stare con te anni
Crescere cambiare migliorare
Lasciarti andare
E piangere d'amore

Imparo a ringraziare
A non dimenticare

Unico Amore Mio
Ti bacio

Se non avessimo un corpo

Pensa se non avessimo un corpo
Pensa se non potessimo toccarci
Sarebbe una tortura
Guardarsi e non baciarsi
Nè accarezzarsi o abbracciarsi.

Eppure ti dico che
il nostro amore sarebbe forte
più forte di adesso
Perchè ti vedrei nella tua essenza
Saresti puro ai miei occhi
Come lo sarebbe il nostro amore
Il fuoco non si spegnerebbe mai.

Oh Amor Mio
se solo potessi starti vicino
in questa notte che
punisce l'anima
con la nostalgia
mi renderesti schiava
del tuo cuore in tumulto
e salveresti il mio cuore
straziato da mille lame.

Sei Passato

E nonostante tutto continuo a pensare
che sei Passato
che l'amore nostro sia Ricordo
nulla ci farà mai dimenticare.

Ma il passato è andato
e non può tornare più.

Notturno

E dovresti stringermi stanotte, che la brezza leggera suona dolcissima una melodia e l'argentea luce lunare rischiara il mio corpo d'avorio.

Si, dovresti proprio farlo.

Appoggia il tuo essere al mio, che hai detto esser freddo, per sentirne il suo feroce bruciare e la nostra pelle fondersi in una.

Dovresti tenermi vicina quando tua sola compagna è una bottiglia, che ti fa da amica e da amante, e confidare ciò che è nel fondo dell'anima tua ai miei occhi frementi...

Se siamo noi

Non finirà
un amore
se siamo noi
ad amare.

Non finirà
questo tempo
se siamo noi
in attesa.

Non può finire
il mondo
se noi non abbiamo
la nostra occasione.

Agosto

Anche luglio è andato
con la nostra unica occasione.
Ora solo il vuoto
Sarebbe meglio lasciarsi.

Uomo al mare

Macchie di colore su sfondo grigio
Pelli stese al sole
Corpi a pigliar calore

E tu ti stagli così sul bagnasciuga
Maglietta bianca e neri pantaloni
Giornale in mano sotto l'ombrellone
A scrutar la tua donna che esce dalle onde
A tuo parer troppo vestita

Rinuncia

Rinuncio a te
Alle lusinghe dell'uomo
che sei. Alle tue mani
d'avorio e d'acciaio
Alle parole di miele
Su lame di vetro
Rinuncio al cuore che batte
Per te strappato dal petto

E' stato un sogno stanotte baciarti.
E' stato in un sogno stanotte che ti ho baciato.

Tatuaggio

Tatuato sulla schiena
Un volto
Le mani
Parole
Baci
Brucia sulla pelle
Non guarirà mai

Rosso sangue

Hai cercato il mio cuore
l'hai guardato
corteggiato
accarezzato
poi l'hai preso
estratto
chirurgico
e freddo
l'hai toccato
scrutato
spremuto
fino all'ultima goccia
e l'hai abbandoato
su un tavolo
con una scusa

Angelo senz'ali
Fermo nell'attesa del domani
Volgi lo sguardo a chi ti ama
E non lo dice
E a chi chiama incessante il tuo nome
perduto nella nebbia di un'alba malinconica
Tu che attendi il futuro
on mani e braccia a stringerti
E la consolazione dell'amore che hai perduto
E qualcuno che ancor non hai vissuto

Perduto

Perso in una valle sconosciuta
Cerchi acqua che rinfranchi l'anima ferita
Una donna piena di illusioni
Di se e di ma

Io ti osservo da lontano
Guardami, dolce forestiero
Reco acqua e balsamo per le tue profonde piaghe
E perdono tra le mie fragili mani

Aspetto

Aspetto qualcosa o qualcuno
Aspetto il viaggio
E il tuo arrivo
Aspetto che ti spogli
Di lei
Di te
Aspetto Te
Il tuo fiato di vita sul viso
Aspetto un soffio di vita su me

Senza paura

Violami nel mondo
Penetrami nel profondo
Ovunque
Purchè non ci si nasconda
Amami in ogni modo
Senza rivalutar o rimpianger nulla

La più bella del mondo - Terza parte

Terza parte - La verità

(Prima parte e Seconda parte)

A Simona sfuggirono le chiavi di mano e caddero rumorosamente sul marciapiede.

La presenza di quel ragazzo non le piaceva. Sperava di essersi liberata di lui poco prima, ma evidentemente anche lui era riuscito a liberarsi in fretta.

Lui aveva raccolto immediatamente le chiavi, prima che lei si potesse chinare, e gliele aveva rese con un accenno di inchino.

«Il tuo esame?» domandò, ferma sulla soglia con le chiavi strette in mano, non accennando minimamente ad aprire il portone.

«Non l'ho dato» ammise lui.

«Ah» esclamò lei.

«Quindi vivi qui» constatò lui, scrutando la facciata del palazzo.

Simona capì che in quella circostanza non saresbbe stato facile liberarsi di lui, anche se gli avesse fatto capire che avesse urgenza di rientrare in casa.

Lui infatti la seguì in casa, nonostante non fosse stato invitato.

Simona, rassegnata, lo precedette in cucina, gli offrì un caffè e attese che lui decidesse di andarsene.